Antonio Pizzolotto, rinomato speziale, dopo aver approfondito i propri studi sull'impiego dell'erboristeria in campo terapeutico, riesce a ottenere una serie di estratti di infusi dalle caratteristiche organolettiche così peculiari da decidere di impiegarli per l’uso alimentare. Si narra che una delle frasi a lui sovente attribuite fosse 'Mangiare è un bisogno dello stomaco, bere un bisogno dell'anima'.
Fonda quindi a Cornuda nel 1815 le Distillerie Pizzolotto.
Nei primi anni del '900 la famiglia Luciani, proprietaria della Birra Pedavena e in seguito della Birra Dreher, decide di acquistare le Distillerie.
Per motivi logistici nel 1938 la proprietà Luciani trasferisce l'azienda a Venezia e precisamente sull'isola della Giudecca, acquisendo gli edifici della fabbrica Birra Venezia.
Nel Novecento l'isola della Giudecca si caratterizzava come l'unica area industriale di Venezia, anche a motivo della presenza di grandi imprese straniere che vi avevano allocato le proprie aree produttive, grazie all'ampiezza degli spazi offerti dall'isola rispetto ad altre zone della città.
Venivano commercializzati all’epoca dalla Pizzolotto oltre 55 prodotti che spaziavano dai rosoli agli sciroppi, dal rum alla china, per arrivare fino al Curacao, il prodotto di maggior richiamo, la cui produzione risaliva al 1815.
Negli anni ‘70 e ‘80 la distilleria viene gestita da discendenti della famiglia Luciani che decidono di delimitarne la produzione a bagne, alcolati, rum e infusi da destinare in modo specifico all'industria dolciaria.
A partire dagli anni ’90 tutta l’area dell’ex distilleria è stata progressivamente riconvertita in spazi espositivi, uffici e laboratori con l’obiettivo di mantenere la caratteristica prettamente industriale dei vecchi luoghi di produzione, al fine di rendere l’area fruibile per artisti, galleristi e società ed associazioni legate comunque al mondo dell’arte o dello spettacolo, in un contesto che unisce possibilità di ispirazione, tranquillità, bellezza e storia.